
E, invece, proprio il tecnico toscano è stato l'artefice della rinascita del Napoli: abbandonato l'amato 4-3-1-2 per un 4-3-3 più adatto alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, preferito Jorginho al pupillo Valdifiori, evidentemente fuori giri, la squadra ha svoltato. Dieci gol in quattro giorni (5 a testa a Bruges e Lazio) sono la miglior risposta che il popolo del San Paolo potesse attendersi. Sono dieci messaggi decisi a Maradona e allo scetticismo dei tifosi, che adesso possono cominciare a sognare: dopo la trasferta di Modena di mercoledì, contro il Carpi, sabato sera, al San Paolo, arriverà la Juventus. Occhio, però, a non esaltarsi troppo. Sarri potrebbe non gradire: "Noi da scudetto? Mi sembra proprio una bestemmia", ha sentenziato il tecnico.
la resurrezione — Intanto, però, contro la Lazio, il Napoli ha finalmente ritrovato il suo bomber: a distanza di 112 giorni dalla gara che sembrava aver chiuso la sua avventura italiana, con un rigore sbagliato e una qualificazione sfumata ai preliminari di Champions League sulla coscienza, Gonzalo Higuain si è ripreso il suo ruolo di trascinatore degli azzurri. Il sonno del povero Hoedt, saltato netto in entrambe le occasioni dall'argentino, sarà turbato dagli incubi ancora a lungo. Per il Pipita, invece, è una storia che ricomincia: erase and rewind. Contro la Lazio sembrava aver perso definitivamente il Napoli, contro la Lazio pare proprio aver dato il via ad un nuovo capitolo. "Sono rimasto qui per riportare il Napoli in Champions", ha confessato Higuain a fine gara. La missione è (ri)cominciata.
Fonte: Gazzetta