LONDRA (Gran Bretagna), 14 maggio 2011. Quella di domani contro Newcastle potrebbe essere la sua ultima volta a Stamford Bridge come allenatore del Chelsea, ma Carlo Ancelotti non ha alcuna intenzione di andarsene dalla Premier League. Gi piace troppo quel campionato e l’atmosfera che vi si respira per dirgli addio. “Il mio desiderio è di rimanere in Inghilterra – ha detto il tecnico –, e in primo luogo al Chelsea, ma se non potrò restare qui, cercherò altrove. Mi piace allenare, non sono stanco di farlo e non ho bisogno di prendermi una pausa. Adoro l’atmosfera del calcio inglese, tutti ti rispettano, non c’è violenza, gli stadi sono pieni: queste sono le ragioni per le quali vorrei rimanere. Ma sono tranquillo a proposito del mio futuro, e se non sarà possibile restare e ci saranno possibilità in Italia, le coglierò”.
ARSENAL O ROMA — Quanto a questo, le offerte non dovrebbero mancargli di certo, visto che, oltre alla Roma e all’ipotesi Manchester City circolata nelle scorse settimane, la stampa italiana ha lanciato l’idea Arsenal, con Arsene Wenger proprio alla Roma. E la soluzione non sembra dispiacere affatto a Carletto, che comunque ha ancora un anno di contratto coi Blues a 120mila sterline a settimana. “Non sono sorpreso da queste voci, ed è una bella cosa che il mio nome venga accostato a squadre così importanti come l’Arsenal. Del resto, conosco questo ambiente da anni e so che un allenatore può essere mandato via da un club, ma non voglio pensare che le prossime siano le mie due ultime partite con il Chelsea: per me quella di domani è solo la mia ultima gara casalinga, e voglio vincerla per ringraziare i tifosi”.
LA SQUADRA NON VA RIFONDATA — Che, in effetti, da festeggiare quest’anno non hanno davvero nulla, visto che quella attuale è stata la peggior stagione da quando Roman Abramovich ha comprato il Chelsea nel 2003. Logico dunque che il boss russo voglia fare piazza pulita e ripartire non solo con un nuovo allenatore, ma anche con dei nuovi giocatori. Un piano che, però, Ancelotti non vede destinato al successo perché, a suo dire, i Blues necessitano di pochi ritocchi, a maggior ragione visto che in gennaio sono arrivati Fernando Torres e David Luiz, pagati oltretutto 75 milioni di sterline. “Non credo che il club abbia bisogno di tanti cambiamenti per restare al top – ha avvertito Ancelotti – e credo che sarebbe un grosso errore stravolgere la squadra perché quest’anno non ha vinto, perché è ancora buona, e con gli arrivi di Torres e Luiz si è anche rafforzata. Quando si arriva secondi, bisogna stare calmi e tranquilli, come ha fatto il Manchester United lo scorso anno. Sono arrivati secondi, hanno acquistato i giocatori giusti, come Chicharito, e quest’anno hanno vinto il titolo e sono in finale di Champions League”. Ma chi conosce Abramovich sa bene che la pazienza non è una delle sue doti.
Simona Marchetti