Megaupload-Megavideo Riapre Kim Doctom lo chiama Mega.co.nz è Legale!

MEGAUPLOAD-MEGAVIDEO RIAPRE - Megavideo e Megaupload risorgono dalle ceneri: Kim Dotcom ha annunciato Mega.co.nz, nuovo dominio per il ritorno sulle scene di streaming e file sharing firmati Kim Dotcom. Il nuovo sito dovrebbe aprire il 19 gennaio 2013. Megupload e Megavideo sono stati fatti fuori a causa del file sharing considerato illegale dal Governo Americano: si parla di centinaia di milioni di dollari di danno alle case cinematografiche e all’industria del divertimento in genere, causati dallo streaming illecito di Megavideo e dal file sharing di Megaupload. Megaupload riapre, Megavideo riapre: il nuovo sito Mega.co.nz sarà una fusione fra i due precedenti siti di Kim Dotcom, amatissimi da gran parte degli utenti Internet? Kim Dotcom ha scelto un dominio registrato in Nuova Zelanda, nazione in cui Schmitz risiede e che, fra l’altro, dovrà decidere sulla estradizione di Kim Dotcom negli Usa.
IL NUOVO MEGA - Mega.co.nz arriva all’indomani di un tentativo di rilancio africano (!) di Megaupload, in Gabon, purtroppo per Kim Dotcom un vero buco dell’acqua, subito bloccato dal governo del Gabon. Qui il link alla homepage del sito.


Il lancio di Mega.co.nz arriva a un anno dall’arresto di Kim Dotcom e di Bram van der Kolk, suo socio d’affari: un anno senza Megaupload e Megavideo, siti che durante la loro attività sono stati usati da milioni e milioni di utenti. Una delle funzioni principali di Megaupload e Megavideo, per gli utenti era quella del download e dello streaming di film, soprattutto di recentissima produzione. Facile immaginare quindi il danno arrecato all’industria del cinema. 
TUTTO LEGALE - Kim Dotcom avrebbe però assicurato che Mega.co.nz, non è ben chiaro come, sarà perfettamente legale. Cosa avrà escogitato Schmitz? Difficile a dirsi: secondo alcune voci, il trucchetto potrebbe essere nello scaricare tutte le responsabilità legali sugli utenti. Chi userà il nuovo sito, sarà responsabile della legalità dei file uploadati e downloadati. Ma sono soltanto voci: c’è da sperare che Kim Dotcom si sia inventato qualcosa di meglio, perché appare improbabile che gli utenti siano disposti a farsi schedare e firmare contratti con liberatorie, con il rischio di vedersi l’FBI entrare in cucina da un momento all’altro