Prandelli: “Anche Del Piero e Totti in corsa per il mondiale”

Per il mondiale non si guarderà la carta d’identità. Lo assicura Cesare Prandelli che in un’intervista a Sky Sport per le convocazioni in Brasile per l’anno prossimo apre porte clamorose. 

TOTTI E DEL PIERO 
“Tutti devono pensare di poter fare il Mondiale. Fra la fine di marzo e aprile cercheremo di capire quelli che avranno la condizione migliore, tra i papabili ci sono anche Totti, Di Natale e Del Piero. La spedizione in Brasile mi auguro che farà il massimo, quindi bisogna andare con i giocatori migliori. Non devo programmare in quel momento, ma allestire la squadra più forte in assoluto. Seguiremo tutti quelli che possono fare la differenza. Io ho detto Del Piero perché ha grande entusiasmo e voglia di fare. E dobbiamo seguire anche Antonio Cassano. Con noi ha fatto un Europeo straordinario, se farà una stagione stratosferica a Parma e troverà una condizione incredibile lo prenderemo sicuramente in seria considerazione” spiega Prandelli. La generazione d’oro che portò l’Italia sul tetto del mondo nel 2006 quindi è dura da dimenticare, soprattutto in un reparto dove negli ultimi anni è mancato il ricambio generazionale.

LA GENERAZIONE DI MEZZO Le parole di Prandelli fanno riflettere. Giocatori del peso di Del Piero e Totti godono ancora di ottime condizioni fisiche e probabilmente potrebbero essere ancora decisivi anche in un mondiale ed avere anche più fame di tanti altri giovani. La loro convocazione però ovviamente rimane molto improbabile. Il fatto che loro siano stati citati è la logica conseguenza di una generazione di talenti che ha disilluso le promesse. La generazione di mezzo. Quella tra i Del Piero (’74) e i Totti (’76) e i Balotelli (’90) e gli El Shaarawy (’92). L’esempio principe è Sebastian Giovinco (’87), un eterno campione a metà, o anche a un terzo se volte. Sempre della stessa annata ci sono anche Cerci e Candreva (anche se il laziale sta tornando ad alti livelli), così come Beppe Rossi (bloccato invece più dagli infortuni che da altro). Come loro ce ne sono anche altri. Tutti talenti purissimi, dal potenziale illimitato però espresso solo in ridotta parte e in contesti non di primo piano. Per questo Prandelli ha citato Del Piero e Totti, perché in attacco mancano i Del Piero e Totti di oggi nel pieno della maturazione. Per carità c’è Balotelli che è il classico giovane-vecchio che gioca tra i grandissimi da quando non aveva ancora la patente, però lui è un esemplare a sé, la sua reale e piena maturazione chissà quando e se arriverà. E’ la generazione di mezzo che manca lì in avanti. Gente con allo stesso tempo esperienza alle spalle e fiato in corpo, che sappia non tremare con un pallone tra i piedi in una finale mondiale. Prandelli cita ancora Del Piero e Totti perché (fiato escluso) sono ancora giocatori così.

Luca Perin