Platinette mandata via da radio Deejay


…E SE DOMANI…CIAO:-)

Prima che si chiuda l’ account su DeeJay, meglio salutarci senza troppi convenevoli…In questi giorni ,più che parlare o fare dichiarazioni, ho fatto clip, stupidi, inutili, ma è il modo “migliore” che ho di comunicare un momento come questo…Grazie anticipato a chi li guarderà…mauro 

Queste le ultime parole di Platinette da Speaker di radio Deejay, mandata via da Linus per far posto al molto più "talentuoso" e "esperto" ventiquattrenne Guglielmo Scilla.
Una scelta dettatata dal cambiamento come spiega il direttore della radio; certo ascoltare tale Guglielmo Scilla in arte Willwoosh che da l'impressione di un bambino che gioca con la radio dove si diverte solo lui sarà diverso che ascoltare un'abile opinionista e intrattenitore dalla lingua tagliente capace di affrontare qualsiasi tipo di tema di certo il cambiamento c'è stato, un altro nome storico di radio Deejay se ne va.

Qui sotto riportiamo l'articolo di radio speaker del 25 giugno scorso che spiega il momento della rottura:

Non più di tre giorni fa, Radiospeaker.it ha trattato un argomento delicato, ovvero la conclusione della collaborazione da parte di Platinette a Radio Deejay, dopo anni di splendide dirette giornaliere. Noi di Radiospeaker.it, abbiamo discusso circa una possibile esplosione del gossip radiofonico, poiché molti giornali avevano descritto questa rottura come un litigio tra Linus, Fabio Volo e Platinette, che secondo alcune testate addirittura non si parlavano più.

I fatti sono stati smentiti categoricamente da Linus, che ha parlato di una scelta lavorativa molto dolorosa, presa per ragioni editoriali di cambiamento, ma che nessun litigio ha mai coinvolto i tre di Radio Deejay. L'altra campana è stata suonata e ascoltata il 23 giugno, con Platinette che puntualmente ha postato sul suo blog una risposta da cui trapela un certo dispiacere, forse anche nei confronti dello stesso Linus.

In realtà si è tutto consumato in poche righe scritte da Platy, come la chiamano i colleghi di lavoro e amici, in cui ringrazia Linus per aver “ricostruito” il loro addio, sottolineando anche il fatto che ogni volta che il contratto con Radio Deejay stava per concludersi, altre strutture la contattavano facendole altre proposte. Platinette, scrive nel blog, ha sempre informato a tempo debito Linus e sempre si sono accordati per continuare a lavorare insieme.

Continua sostenendo che ha sempre accettato ogni decisione, come quando dal mattino è stata spostata al pomeriggio, con un cambio di orario, che non ha mai nascosto non esserle congeniale. In conclusione, Platinette esce definitamente allo scoperto con molta eleganza, affermando che «il “cambiamento” non è solo togliere o mettere qualcuno al posto suo, il rinnovamento è anche cambiare linguaggio, crescere, non reiterare se stessi all’infinito, e su questo ho la coscienza a posto».

Personalmente, credo che questa frase riassuma interamente quanto accaduto a Radio Deejay, poi ognuno di noi può decidere cosa pensare. Alla fine dell'intervento, però, Platinette inserisce un video registrato in cui come Maurizio Coruzzi, spiega tutto quello che ha passato, specificando come gli sia sempre rimasto il dubbio se nel momento in cui si cambia non si debba mai nascondere, qualunque sia il prezzo da pagare.

Un dubbio che colpisce molti, non solo Platinette o Maurizio Coruzzi che sia. “Mentre tutto cambia, tu non cambiare mai”, è il sottofondo musicale che accompagna il video con la voce di Annalisa Scarrone. Sembrerebbe quasi, a mio modo di vedere, un messaggio finale a Linus che nel momento in cui vuole modificare Radio Deejay per rinnovarla, ha chiesto a Platinette l'ennesimo cambiamento, che però in questo momento non sente di dover compiere.

Qui sotto riportiamo le parole dal suo Blog a caldo dopo aver appreso la notizia

1976: avevo poco più di 20anni, e già facevo radio, c’erano ancora barba e capelli… questo è il mio mestiere,Deejay non era ancora nata, la tv per me è arrivata decenni dopo…Grazie a tutti, anche e soprattutto a Linus, ma nel ricostruire il nostro “addio” ha dimenticato di aggiungere che , come ogni anno, ed in questo più che mai, prima della fine del nostro “contratto”, ho avuto contatti, di cui l’ho sempre e tempestivamente informato, con altre strutture: non è un segreto per nessuno che non ho amato il cambio d’orario dalla mattina al pomeriggio, ma sono un soldato, ho fatto ciò che mi veniva chiesto, e, credo, bene…Se si deve cambiare, se si lavora per un gruppo che te lo chiede, è un dovere farlo, anche perché il mio lavoro è ben remunerato,anche se non ce lo garantisce nessuno da qui all’eternità: ma il “cambiamento” non è solo togliere o mettere qualcuno al posto suo, il rinnovamento è anche cambiare linguaggio, crescere, non reiterare se stessi all’infinito, e su questo ho la coscienza a posto…Grazie a tutti, e a presto