Pirlo: “In Germania, nel 2006, Lippi disse che eravamo degli ‘spioni’

Emergono particolari carichi di frecciate velenose dal libro “Penso quindi gioco“, la biografia di Andrea Pirlo uscita nelel librerie lo scorso 30 aprile. Dopo aver raccontato del suo “amore” per il Real Madrid e per il Barcellona, al punto da aver desiderato più volte di lasciare il Milan, al capitolo 9 non manca una stilettata all’ex compagno rossonero Filippo Inzaghi.
Il centrocampista della Juventus, infatti, racconta la vittoria al Mondiale 2006 e scrive: “In Germania siamo diventati campioni del Mondo grazie al gruppo, di cui però a un certo punto il commissario tecnico pensava questo: “Siete delle merde, mi fate schifo”. Prima degli ottavi di finale contro l’Australia, la partita che abbiamo vinto con un rigore (inesistente) di Totti, ci ha chiamati tutti in una saletta riunioni, in ritiro, e ci ha fatto un culo così: “Parlate troppo con i giornalisti, siete delle spie, non riuscite a tenervi neppure un segreto, sanno sempre la formazione in tempo reale. Ma dove volete andare? Non posso neanche fidarmi di voi”. 
E aggiunge: “Non ci lasciava fiatare, il suo era un monologo. Con la faccia deformata dalla rabbia, con la vena del collo al limite della deflagrazione, non riusciva a contenersi. Gli avevano manomesso i freni: “Andate affanculo, con voi non voglio aver più nulla a che fare. Gruppo di stronzi. Stronzi e spie”.  Ed ecco la bordata finale di Pirlo: “Il tutto è durato cinque minuti e alla fine, con la coda dell’occhio, molti di noi hanno controllato la reazione di Pippo Inzaghi”.